LE 10 REGOLE AYURVEDICHE DEL BUON MANGIARE
Per la medicina indiana “cosa” si mangia è importante quanto “come” si mangia. Le due cose vanno di pari passo.
In Occidente siamo meno abituati a questo concetto, l’Ayurveda invece, lo sottolinea in tutti i modi: una buona digestione dipende strettamente da “come” affrontiamo i pasti. E poiché gli squilibri digestivi sono all’origine di molte altre malattie, seguire queste semplici regole si considera indispensabile per mantenersi in salute.
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Masticare bene, usare tutti i denti, il cibo in bocca deve ridursi a una poltiglia.
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Mentre si mangia, evitare distrazioni: bisogna pensare a quello che si sta facendo. Scacciamo i pensieri e ancor più ogni rabbia e risentimento. Evitiamo discussioni.
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Non bere bevande fredde: spengono Agni, il fuoco digestivo. Questo vale mentre si mangia ma anche durante tutto il giorno (questo principio è ritenuto valido anche dalla medicina cinese).
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Durante i pasti non bere grandi quantità di liquido. In genere, una mezza tazza d’acqua, meglio se tiepida, è sufficiente. Se gli alimenti sono molto secchi, si può aumentare. Se la portata principale è una zuppa, si può fare a meno di bere.
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La disposizione d’animo di chi prepara il cibo è importante. Se lo prepara con cura, con amorevolezza, il cibo assume una qualità positiva per la digestione.
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Il pasto deve essere visto come un rituale sacro: ringraziamo la natura che ci nutre. Questo ha un significato: poiché la digestione è un processo naturale, noi dobbiamo entrare in sintonia con la natura.
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Dopo il pasto riposiamo un po’, non buttiamoci subito in attività impegnative. Questo distoglie energie al nostro corpo impegnato nella digestione.
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Evitare gli eccessi: non bisogna sentirsi “pieni”. Spesso continuiamo a mangiare solo per finire un piatto. Non abbiamo più fame ma non ce ne rendiamo conto.
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Distanziamo i pasti di almeno 2-3 ore: è il tempo necessario per digerire il pasto precedente.
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La digestione, che è Fuoco, è più attiva quando il Fuoco Celeste (il Sole) è al suo massimo. Quindi riserviamo il pasto principale attorno a mezzogiorno.
Per l’India la digestione è una “cottura”, resa possibile dall’essenza del fuoco: Agni. La cottura, e quindi la digestione, trasformano i cibi. Questo è quello che succede quando mangiamo: trasformiamo una cosa “esterna” in noi stessi, nella nostra carne, nelle nostre ossa, ma anche nella nostra mente. Ne deriva che persino l’evoluzione spirituale è fortemente influenzata dal comportamento di ogni persona nei confronti dell’alimentazione. I principi che regolano la digestione, infatti, così come quelli di tutte le funzioni vitali, sono anche principi spirituali.
Tratto da www.laltramedicina.it