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LE 10 REGOLE AYURVEDICHE DEL BUON MANGIARE

Cucina ayurvedica

 

Per la medicina indiana “cosa” si mangia è importante quanto “come” si mangia. Le due cose vanno di pari passo.

In Occidente siamo meno abituati a questo concetto, l’Ayurveda invece, lo sottolinea in tutti i modi: una buona digestione dipende strettamente da “come” affrontiamo i pasti. E poiché gli squilibri digestivi sono all’origine di molte altre malattie, seguire queste semplici regole si considera indispensabile per mantenersi in salute.

  1. Masticare bene, usare tutti i denti, il cibo in bocca deve ridursi a una poltiglia.

  2. Mentre si mangia, evitare distrazioni: bisogna pensare a quello che si sta facendo. Scacciamo i pensieri e ancor più ogni rabbia e risentimento. Evitiamo discussioni.

  3. Non bere bevande fredde: spengono Agni, il fuoco digestivo. Questo vale mentre si mangia ma anche durante tutto il giorno (questo principio è ritenuto valido anche dalla medicina cinese).

  4. Durante i pasti non bere grandi quantità di liquido. In genere, una mezza tazza d’acqua, meglio se tiepida, è sufficiente. Se gli alimenti sono molto secchi, si può aumentare. Se la portata principale è una zuppa, si può fare a meno di bere.

  5. La disposizione d’animo di chi prepara il cibo è importante. Se lo prepara con cura, con amorevolezza, il cibo assume una qualità positiva per la digestione.

  6. Il pasto deve essere visto come un rituale sacro: ringraziamo la natura che ci nutre. Questo ha un significato: poiché la digestione è un processo naturale, noi dobbiamo entrare in sintonia con la natura.

  7. Dopo il pasto riposiamo un po’, non buttiamoci subito in attività impegnative. Questo distoglie energie al nostro corpo impegnato nella digestione.

  8. Evitare gli eccessi: non bisogna sentirsi “pieni”. Spesso continuiamo a mangiare solo per finire un piatto. Non abbiamo più fame ma non ce ne rendiamo conto.

  9. Distanziamo i pasti di almeno 2-3 ore: è il tempo necessario per digerire il pasto precedente.

  10. La digestione, che è Fuoco, è più attiva quando il Fuoco Celeste (il Sole) è al suo massimo. Quindi riserviamo il pasto principale attorno a mezzogiorno.

 

Per l’India la digestione è una “cottura”, resa possibile dall’essenza del fuoco: Agni. La cottura, e quindi la digestione, trasformano i cibi. Questo è quello che succede quando mangiamo: trasformiamo una cosa “esterna” in noi stessi, nella nostra carne, nelle nostre ossa, ma anche nella nostra mente. Ne deriva che persino l’evoluzione spirituale è fortemente influenzata dal comportamento di ogni persona nei confronti dell’alimentazione. I principi che regolano la digestione, infatti, così come quelli di tutte le funzioni vitali, sono anche principi spirituali.

 

                                                                                                                                                         Tratto da www.laltramedicina.it

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